lunedì 7 novembre 2011

LA RIMOZIONE DELLA MACCHINA



Anche se probabilmente non se n’è accorto nessuno, oggi sto postando più tardi del normale.
Questo perché dalle 8e30 di stamane ad ora, ho usufruito del simpatico passatempo predisposto da mio padre per me.
Passatempo che si può riassumere con un’immagine di rara bellezza: la sottoscritta, sola e desolata, al gelo e sotto la pioggia, ad aspettare il carro attrezzi.
Tali deliziosi episodi che illuminano le mie giornate non sono né isolati, né tantomeno casuali, dal momento che è un fatto assodato che, nel mondo di mio padre, lui è la MENTE e io il BRACCIO.
Lui si limita a COMUNICARE.” Si è fermata la macchina” (ieri tra l’altro). La conseguenza naturale della comunicazione è che io chiami il meccanico e la faccia rimuovere. Senza tralasciare il fatto che lui ha le sue teorie in merito al guasto e mi costringe anche a riportarle al meccanico. Fin qui niente di così strano, non fosse che quello che poi mi tocca dire al telefono è una cosa tipo: “Noi (eh già, perché chiaramente le sue teorie le devo anche spacciare per mie) pensiamo che sia un problema dell’autospaperaggio con le pinzillacchere che fan contatto probabilmente con lo stroprometro del minchiafono!”
E questo è UMILIANTE, davvero.
Però almeno se si tratta della macchina, non si azzarda a provare a ripararla da solo … Che domani magari vi racconto di quando ha “riparato” il bidet e io ho rischiato la morte solo per lavarmi il sedere.
Ma vogliamo lasciarci senza un pensiero amorevole per Dementalist?! E no, eh …
Che tu sia strafulminato maledetto, che sei l’essere più inutile del pianeta, che se avere un fidanzato non serve neanche a farsi dare una mano quando si ferma la macchina allora io non so in che mondo viviamo … E me ne frego che vivi a Milano, chiarooooo?!

1 commento:

  1. con lo stoprometro e il minchiafono effettivamente ho avuto problemi anch'io una volta '-)...Milanooooo ci sentiiiiii?

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