martedì 31 gennaio 2012

SHINING

Nevica mezza giornata e la gente va fuori di testa.
Nel pallone più completo.
Neanche fosse una tormenta di ghiaccio in Siberia.
Allora, io se non altro, almeno quando sono a piedi cerco di stare nel mio. Vista la mia scarsa coordinazione e l’idea geniale di stamane di mettere su le All Star con la suola più liscia della vita, mi son data al pattinaggio artistico. Va beh, per essere onesta, era più pattinaggio sul posto, che artistico. Ma almeno non rompo i coglioni a nessuno, al massimo mi faccio fuori i MIEI femori in solitudine e relativo silenzio.
Evidentemente però invece il mio prossimo la giornata sente di dover cercare di rovinarmela.
Senza contare tutti i dementi che anche se la strada è ormai pulita vanno esclusivamente in prima, la palma di stronza della settimana va a una lardosa che ho beccato ieri mattina. Ora, io me ne stavo in macchina nel controviale più stretto d’Italia e avevo pure il verde. ‘Sta rintronata, probabilmente convinta che il marciapiede fosse troppo scivoloso, mi cammina proprio a centro pista. Ma santa pazienza, a parte che sei in mezzo alla strada, ma sei anche più larga che lunga, ma levati dai coglioni su!
Mi permetto di dare un colpetto di clacson e questa cosa fa?! Mi fa il dito medio.
Ma pure?! A me?! Cazzo che nervooooso!!!
Sorella fai mooolta attenzione a chi fai il medio perché io non rispondo di me, io tiro il freno a mano, scendo, ti spezzo il dito e te lo infilo in quel sederone lardoso che ti ritrovi, chiaro?
Guardate, credetemi, io non mi fermo perché poi davvero non rispondo di me. Io sono come quel grazioso scoiattolino verde dei cartoni animati che un secondo prima sembra un batuffolo coccoloso e un secondo dopo è un pazzo omicida.
Io sono così:


Buona giornata a voi e se mi vedete passare … Levatevi di mezzo!!!

lunedì 30 gennaio 2012

LE CONSEGUENZE DELLA LONTANANZA

Bene, il miele della settimana scorsa è ufficialmente finito.
Esaminando gli innumerevoli “contro” che ci sono nella mia relazione con Dementalist, la distanza non va assolutamente sottovalutata.
Ora, voi forse penserete che io mi riferisca al fatto che dal lunedì al venerdì il mio grande ammmore mi manca come l’aria che respiro e soffro tanto.
Sì, va beh, anche questo, però principalmente il punto è che ovviamente quando mi serve qualcosa, lui non è MAI a portata di mano.
Voglio dire, a cosa serve avere un fidanzato se non ti apre i barattoli, non ti porta su l’acqua e non ti spala via la neve dalla macchina?! E se pensate che queste non sian cose importanti, sappiate che a volte i barattoli possono essere veramente durissimi e a forza di cercare di aprirli col coltello del pane, prima o poi mi amputerò un dito all’altezza della prima falange.
Stamane per esempio un aiutino mi sarebbe giusto tornato utile. Ho dovuto raccogliere le urina del cane per portarle al veterinario. Facile?!
Allora, Petra è chiaramente una femmina, perciò per fare pipì si abbassa tantissimo. Praticamente tra il suo sedere e il marciapiede rimangono 3 millimetri. Scarsi.
Inguainata in un paio di guanti per lavare i piatti, con la sinistra le ho alzato la coda e con la destra ho infilato il contenitore in quei famosi 3 millimetri. Tutto questo dopo una favolosa scivolata sulle ginocchia degna di un ninja. Ah, il guinzaglio lo tenevo con l’ascella.
Che amarezza … Però dai, se mi avesse vista, il Maestro Miyagi sarebbe stato FIERISSIMO  di me … Magra consolazione.


giovedì 26 gennaio 2012

SARà PERCHè TI AMO

Molti di voi hanno acutamente capito che questo blog è anche una prova d’amore. Nei post, si gioca spesso sulle innumerevoli manchevolezze del mio illustre fidanzato, però lo scrivere quasi quotidianamente di una persona significa che è parte integrante della tua vita e che è sempre nei tuoi pensieri.
Altri, comprese persone a me vicine, si domandano invece perché stia ancora con un curioso esemplare di uomo che mi fa venire i nervi un giorno sì e l’altro pure.
A dire il vero me lo chiedo anch’io. “Amore” è una parola strana, non si sa mai bene che significato darle.
Beh, io, dopo quattro anni, ancora:
Se vado ad una festa, mi diverto, ma mi diverto di più se c’è anche lui.
Rido fino a rischiare di farmi pipì addosso quando fa lo stupido.
Se vado in un locale, gli altri mi sembrano tutti meno belli di lui.
Se trovo in giro qualcosa che potrebbe piacergli, non vedo l’ora di darglielo per vedere che faccia farà.
Io posso lamentarmi di lui all’infinito, ma se qualcun altro si azzarda a dire qualcosa gli stacco la testa dal collo.
Quando sento il rumore dell’ascensore e so che lui sta arrivando, sono felice.
Anche quando mi fa impazzire, quando si dimentica le cose, anche quando penso che vorrei tanto che fosse risucchiato da un buco nero, in realtà non riesco ad odiarlo.

Non so per voi, ma mi sa che questo potrebbe proprio essere amore.



mercoledì 25 gennaio 2012

UN'INFANZIA FELICE


Si dice che l’essere umano sia il prodotto non solo di sé stesso, ma anche dell’ambiente che lo circonda sin dalla più tenera età.
Se fosse vero, io dovrei aver già vinto il Nobel, come minimo.
Già, mentre Cervello giocava felice a pallone sotto casa (e beato lui!!!) io al contrario passavo l’infanzia a RICEVERE DEGLI STIMOLI (espressione molto amata da mia madre).
Il “ricevere degli stimoli” consisteva, tanto per riassumere, nel farsi due coglioni così.
D’estate, per esempio, gli altri bambini dovevano solo fare il famoso “libro delle vacanze” e per il resto se la spassavano alla grandissima. Io no.
Io dovevo leggere almeno un libro alla settimana e TUTTI I POMERIGGI, prima di poter giocare, scrivere ALMENO un tema. Non stupisce che l’espressione “quaderno dei temi” mi faccia ancora rabbrividire fino alla punta dei piedi.
Nel 1988 al cinema usciva “Chi ha incastrato Roger Rabbit”. Peccato che io ero a vedere “Nuovo Cinema Paradiso”.
Per insegnare ai bambini a leggere, di norma si usano della specie di tabelle con una parola per ogni lettera. Per la C di solito c’è CASA, per la G c’è GATTO …  Vi dico solo sulla mia probabilmente per la A c’era ANABOLIZZANTI e per la P forse PALINSESTO …
Al liceo, le mie amiche il sabato sera cominciavano ad andare in discoteca … A me hanno regalato un abbonamento  a teatro da usare nei weekend.
Con un’infanzia del genere, i casi sono due: o appunto vinci un Nobel entro i 25 anni, o diventi un serial killer.
Io il Nobel non l’ho ancora vinto, perciò …

martedì 24 gennaio 2012

ODIO TUTTI

Si è già parlato in precedenza dell’autismo di Dementalist. Mi viene però il dubbio che non abbiate ben capito la portata della cosa.
Lui è proprio asociale forte. Cioè quando usciamo con chiunque non faccia parte della SUA cerchia di amici, il mio fidanzato non parla MAI. Con “mai” intendo che se per esempio andiamo a cena fuori, massimo massimo rivolge la parola al cameriere per ordinare. Però non sempre, perché a volte si limita a comunicare a me cosa vuole da mangiare e poi io riferisco.
Una delle sue dieci magliette preferite ha su scritto a caratteri cubitali “ODIO TUTTI”. Pensavo fosse per ridere, ma mi sa tanto di no.
Luglio scorso siamo andati al matrimonio di una mia amica. Credo che all’aperitivo in giardino abbia messo su il travestimento da cespuglio e durante la cena probabilmente ha sfoderato quello da sedia perché nessuno l’ha visto. Nelle tremila foto del giorno non compare neanche per sbaglio, ma nemmeno un gomito suo si vede, giusto per dire. A me pare di averlo visto un paio di volte, mimetizzato dietro un albero con l’occhio da serial killer. Però non son mica sicura eh ….
Quello che non si spiega è come mai lui e mio padre non siano migliori amici. Si dice che un immagine dica più di 1000 parole. Ecco qui una fotografia che illustra come anche il daddy adori il contatto umano col suo prossimo:


Son messa bene va’ …

lunedì 23 gennaio 2012

IL ROMANTICISMO è MORTO

Eh lo so … Vi mancano gli aneddoti su Dementalist …
Et voilà, io vi accontento subito.
Dovete sapere, casomai non fosse ancora sufficientemente chiaro, che sono cintura nera di pipponi. Ogni tanto, o anche ogni poco, dipende dal periodo, mi parte l’embolo  e attacco delle pezze interminabili al mio fidanzato. Chiaramente lui si disconnette già dopo 2 minuti, ma a dirla tutta a un certo punto il filo lo perdo anch’io.
Gli argomenti sono diversi. Uno dei miei favoriti è il monologo dal titolo “cerchiamo di mantenere un po’ di romanticismo nella coppia”.
Giusto l’altra sera ho speso 20 minuti di telefonata per rispiegargli per la milionesima volta il concetto. E vai di “anche se stiamo insieme da 4 anni, è giusto andare ogni tanto a cena fuori, magari farsi delle sorprese, dirsi le paroline dolci all’orecchio …”
Alla fine dello spiegone, mi sento dire la seguente frase: “Sì, amore, ho capito tutto, però adesso devo proprio andare perché ho cagato in studio, ma lì non c’è il bidet e mi brucia il culo”. TESTUALE.
E va beh però … Il romanticismo non solo è morto, ma tu, non contento, continui a prendere a calci il suo cadavere figlio mio …

venerdì 20 gennaio 2012

IL RACKET DEI BAMBINI NEI PARCHI

Da alcuni post precedenti, avrete probabilmente già intuito che possiedo l’istinto materno di una vedova nera. Calcolate che in aereo Cervello, se riesce ad evitarlo, non mi fa sedere di fianco ai lattanti perché ha paura di cosa potrei fare se piangessero per più di venti minuti.
C’è però una questione di grande rilevanza a proposito della quale mi aspetto l’appoggio incondizionato di tutti. I bambini nei parchi di divertimento.
Ragazzi, è vitale che si faccia qualcosa. Quella dei bambini nei parchi è un racket. Si formano delle gang. I minori fanno parte di una classe elitaria a cui è impossibile accedere. Qua è il caso di avviare una rivolta in piena regola. Certo, va fatto con intelligenza, perché sfortunatamente se alzi per un orecchio un bambino di otto anni e con noncuranza lo scaraventi contro il chiosco dello zucchero filato qualcuno potrebbe non capire il tuo punto di vista.
Per sensibilizzarvi, ecco qui una triste immagine che mi ritrae ad Eurodisney. Io volevo tanto tanto fare una foto con Sullivan di Monsters&co … Questo è tutto ciò che ho ottenuto dopo 2 ore sprecate a farmi passare avanti mocciosi di tutte le età:


Ditemi se non vi ho fatto venire le lacrime agli occhi.
E allora è il momento di dire BASTA!!! Lavoriamo insieme a metodi subdoli e maligni per combattere questa terribile ingiustizia. Uniamoci e facciamo in modo che il manifesto della nostra vittoria sia una foto di me sorridente abbracciata a Scooby Doo. Attendo trepidante i vostri suggerimenti.

giovedì 19 gennaio 2012

RICOMINCIO DA CAPO

Esistono diversi film e libri dove il protagonista è condannato a rivivere per sempre la stessa giornata. Mi viene in mente per esempio “Ricomincio da capo”.
Ci pensavo proprio ieri … Pensavo a che sfiga sarebbe dover rivivere una giornata schifosa.
Tanto per cominciare, non provate nemmeno a chiedervi come mi vengano in mente certe cose perché ho rinunciato persino io a capirlo. Comunque, non mi riferisco ad una giornata veramente tragica, pensavo più ad uno di quei giorni mediamente sgradevoli in cui, al momento di andare a letto, pensi solo “bah, meno male che è finita va’”.
Proviamo per un attimo a pensare che mi tocchi ripetere in continuazione tutto ciò che ho fatto ieri.
Primo: otturazione carie dal dentista. Va premesso che io il mio dentista di norma lo minaccio appena metto piede in studio. Tendo a salutarlo con frasi tipo “Se mi fai male, ti gonfio come un pallone aerostatico”. Poi continuo anche mentre mi scava in bocca. Certo, l’effetto non è grandioso, dato che ovviamente non si capisce bene cosa dico, però io ci provo ugualmente. Ieri, dopo avermi trapanato un molare per una lieta ventina di minuti, doveva chiudermi il dente con l’ amalgama. Per farlo, ha usato una nuova tecnica che, per quanto ne ho capito io, consiste praticamente nel ficcarti in bocca un guanto per lavare i piatti e fissarlo con una trappola per topi che ti tiene mezza faccia. Carino. In quella fase ho potuto minacciarlo soltanto con gli occhi, ma fortunatamente lui dopo mi ha detto che mi facevo comunque capire benissimo.
Secondo: amena gita destinazione tintoria, trascinandomi dietro circa 2 tonnellate di vestiti del daddy. Tintoria chiusa per malattia.
Terzo: attenta preparazione di cuori di merluzzo in umido con pomodorini. Fame bestia. Faccio la figa e al posto del sale normale uso quello rosa dell’Himalaya in GRANI. I grani non si sciolgono. Alla prima forchettata me ne si rompe un sotto il dente con l’otturazione. Alla seconda mi accorgo che è decisamente immangiabile. Funerale dei cuori di merluzzo con sepoltura nel secchio dell’immondizia. Ispezione del frigo per cercare dell’altro. Frigo vuoto.
Ora, ditemi voi se questa è una giornata che vorreste vivere più di una volta.
Ah, dimenticavo … Ho pure pestato una merda. Ecco.

martedì 17 gennaio 2012

TOPCHEF

E niente, mi ero dimenticata che stamattina il dentista mi aspetta a braccia aperte (e col trapano nel taschino probabilmente).
Portate pazienza, del resto la disgrazia dei biglietti di ritorno da Istanbul doveva farvi già un po’ capire che il mio deperimento mentale è ormai avviato. Rispetto a quello, direi che dimenticarsi il dentista è ancora poca roba …
Comunque, sono particolarmente di fretta perché mi devo pure passare il filo interdentale fin nelle orecchie, che mica voglio che mi sgridi … L’operazione mi prenderà almeno 20 minuti perciò sto giusto un filo stretta coi tempi.
Non volendo però lasciarvi a bocca asciutta, vi regalo, come mio personale buongiorno, questa rarissima immagine di un piatto cucinato dalle sapienti mani di mia madre. Scattarla mi è quasi costato la vita, perché lei se ne è accorta e mi ha subito chiesto se scattavo foto ai suoi tortellini per poi prenderla per il culo cogli amici. Io ho tragicamente sostenuto di star solo provando il flash …
Et voilà! Ammirate soprattutto il vivace colore e la consistenza di questo delizioso brodo. Guardate bene, vi assicuro che il brodo è praticamente invisibile ma C’È.


Ecco la prova che anche quando vi racconto che la mommy usa un dado ogni minimo 2 litri d’acqua (vedi post Il pranzo di Natale e Buon Appetito) non mento.
Dite la verità … Piuttosto che finir così, preferivate stare a bocca asciuttissima …
E invece no! Buona giornata golosoni!

IL PARAORECCHIE

Stamane cercavo un incipit particolare per dare il la al mio post e credo proprio di averlo trovato …
Miiiiiiiiii che fffreddo!!!
Eh?! O no?!
Va bene, lo so, questa frase è originale come la barzelletta di Pierino che va in bici senza mani. Però è vero.
Vorrei inoltre rassicurarvi: oggi non si parlerà del clima. Oggi vorrei uscire allo scoperto e confessare che effettivamente un difettuccio l’ho anch’io. Ma guardate, una cosetta da niente …
Sto venendo un pelo sorda. Con “un pelo sorda” intendo che se per combinazione qualcuno mi telefona a casa quando ho la televisione accesa, di solito si offende a morte perché non l’ho invitato alla megafesta nel mio salotto. Diciamo che normalmente devo tenere il volume tra 48 e 52. Fortunatamente nel mio palazzo son tutti over 80 e la cosa non sembra dar noia a nessuno. L’unico problema è che forse prima o poi tutte le televisioni del condominio si uniranno nel superare il muro del suono e faremo detonare un paio di isolati. Chi vivrà vedrà.
Ora, vi starete probabilmente chiedendo che centra il freddo con la mia leggerissima sordità. Centra, centra …
Perché quando fa molto freddo, mi fanno malissimo le orecchie. Ho dei sintomi tipo campagna di Russia. Va da sé che perciò cedo e me le copro. Da due anni mi sono munita di un paraorecchie di pelo che dopo un po’ sembra di aver due ferri da stiro appoggiati ai lati della testa. Fantastico, direte voi, peccato che quando indosso il suddetto paraorecchie, il rischio di morire in seguito ad una disgrazia si impenna incredibilmente.
Eh già, perché quei due simpatici tondi di pelo, mi scaldano sì le orecchie, però mi rendono COMPLETAMENTE sorda. Niente, non sento niente, neanche le sirene delle ambulanze. Ma niente niente. A Praga l’ho tenuto su 4 giorni e la parola che pronunciavo più spesso era: “Eeeeeh?!”
Perciò sappiate che se continua a far così freddo, o mi regalate un cane guida, oppure state col fiato sospeso. Che se un giorno non posto nulla, facile che si sia verificata una scena alla Final Destination, in cui io attraverso saltellante, salutando da lontano il verduriere con la manina, e di botto vengo asfaltata da un autocarro da 6 tonnellate.
Forse penserete che il gioco non valga la candela … Ma sapeste che teporino che tengono …

lunedì 16 gennaio 2012

VEDIAMO DI CAPIRCI

La sensibilità di alcuni si è sentita offesa dai miei post in cui si parlava anche dell’ex fidanzata di Dementalist.
I post in questione sono stati da me rimossi per due ragioni. In primis volevo mantenere la promessa fatta ad una persona per me ancora molto importante. Mi piace pensare di essere una persona che rispetta la parola data. In seconda battuta, in questo momento della mia vita mi trovo a dover affrontare situazioni di una certa gravità, che non mi lasciano il tempo e le energie per discutere anche di cose di scarsa importanza come questa.
Tengo però a chiarire che la rimozione dei due post non è e non sarà mai, in nessun senso, un’ammissione di colpa. Naturalmente, sono consapevole che essendo il mio blog di dominio pubblico, ognuno di voi è libero di avere la sua opinione riguardo ciò che scrivo. Altrettanto faccio io.
Continuo a pensare fermamente di non aver agito in maniera scorretta. Mi sono limitata a fare dell’ironia, come faccio ogni giorno, e a mantenere il mio stile. Non mi ritengo una persona che userebbe il web come mezzo per screditarne un’altra. La troverei una cosa estremamente meschina e patetica e onestamente penso di essere migliore di così. Non credo che dipingere l’ex fidanzata di Dementalist come una persona che studiava, lavorava e faceva 1000 buone azioni al giorno possa in alcun modo essere considerato calunnioso. Certo è che ci sono pensieri contrastanti riguardo alla correttezza o meno di scherzare su un blog a proposito di terze persone. Come ripeto, ognuno è libero di pensarla come crede, io ovviamente ho ritenuto nella più totale buona fede che finché non si denigrava nessuno e non si faceva cenno a fatti personali (di cui peraltro non ero a conoscenza),non ci fosse nulla di male. Non sento perciò la necessità di scusarmi.
Mi sembra inoltre chiaro che non conoscendo minimamente la persona in questione, il mio lavoro sia stato pienamente frutto della mia creatività e senso dell’umorismo, che in molti sembrate apprezzare. Detto ciò, il giorno che arriverò al punto di essere così triste dal detestare qualcuno che non ho nemmeno mai visto, mi farò ricoverare di mia spontanea volontà.
Io ho sempre scelto di rispettare l’opinione altrui. Ora l’unica cosa che posso fare, dopo aver cercato di far comprendere la mia, è augurarmi di ottenere lo stesso rispetto che do.
E da domani si ricomincia a sorridere insieme con le favolose gesta mie e del mio goffo fidanzato …

martedì 10 gennaio 2012

LA CIMA DEL DIAVOLO

I turchi non parlano inglese. Credetemi.
Poracci, non è che debbano per forza impararlo, però è dura forte così …
Se doveste mai andare ad Istanbul, è bene che sappiate che i tassisti non demorderanno e continueranno a spiegarvi robe in turco stretto dall’inizio alla fine della corsa. Su di loro va poi aperto un capitolo a parte poiché le vicende mie e di Dementalist con tale categoria sono state infinite e rovinosissime.
Il nostro delizioso hotel si trovava infatti, tanto per farvi capire, circa due dita sopra la fine di tutte le mappe su cui siamo riusciti a mettere le mani … Ora forse penserete che sì, in effetti è un po’ una sfiga, ma tanto basta portarsi dietro il biglietto da visita dell’albergo e far vedere l’indirizzo. Errore.
L’albergo si trova infatti in una stramaledetta viuzza che nessuno, e ripeto NESSUNO, pare conoscere ad Istanbul.
Le nostre corse in taxi seguivano quindi immancabilmente lo stesso iter: faccia stranita del tassista davanti all’indirizzo, fiume di parole in turco tra cui alla lunga si riconosceva solo “TELEFONASKI”. Dopo qualche tempo si è capito che il tassista telefonaski in hotel per farsi spiegare la strada. A quanto pare però il tipo della reception è l’uomo con più difficoltà a farsi capire al mondo perche la telefonaski non è MAI bastata. A questo punto, il disgraziato di turno si dirige più o meno in zona e comincia a girare come un pazzo. Apre i finestrini e comincia a chiedere indicazioni ai passanti, che di base gli ridono in faccia. Non richiude i finestrini e a noi sembra di essere in moto.
In questa fase le reazioni si diversificano in base al carattere dell’autista: il primo ha quasi pianto, ad un paio è venuto l’esaurimento nervoso, uno ci ha cacciati dal taxi e l’ultimo all’arrivo ha cercato di picchiare il ragazzo della reception.
Tali felici avvenimenti ci hanno portato in due occasioni ad essere talmente angosciati all’idea di prendere il taxi da decidere di farcela a piedi. Peccato che per arrivare a destinazione fosse necessario sopravvivere ad una tremenda salita di almeno 3 kilometri, pendenza 85%, poi tristemente ribattezzata “Cima del Diavolo”.
Per farcela, ce l’ho anche fatta. Tralasciando le lucine che ho iniziato a vedere dopo il primo kilometro, ero piuttosto fiera della mia prestazione atletica.
Peccato solo le condizioni in cui mi sono svegliata il giorno dopo …

lunedì 9 gennaio 2012

GLI ERRORI SI PAGANO CARI

Per raccontarvi della mia vacanza con Cervello in Turchia, ho deciso di usare lo stesso metodo degli episodi del Tenente Colombo. Se ben ricordate, tutte le puntate cominciavano con l’omicidio perciò già nei primi dieci minuti si sapeva chi era l’assassino. Farò così anch’io, non nel senso che c’è stato un omicidio, ma partirò dalla fine.
La fine della vacanza ha però rischiato di provocare un suicidio, il mio.
Tralasciando tutta la parte mielosa in cui sospiro, sottolineando che quattro giorni di passeggiate nel romantico scenario di Istanbul, mano nella mano col proprio ammmore non hanno prezzo, vi dirò soltanto questo …
Sbagliare a prenotare il volo di ritorno , fissandolo per il 6 febbraio invece che per il 6 gennaio e accorgersene soltanto quando te lo fa notare un imbarazzatissimo addetto al check-in un prezzo ce l’ha eccome. 470 euro. A TESTA.
Ma porca di quella … E non vado oltre perché rischio di cristonare ininterrottamente per sei pagine. A momenti mi viene un infarto, non so se rendo l’idea … Sono tre giorni che riesco a dire solo:”Ma 470 euro cazzooooo?!”
E la parte migliore è che non ho neanche potuto prendermela con Dementalist. I biglietti li ho fatti IO. Io che son la persona più maniacale che conosca sono riuscita ad arrivare in aeroporto con un fottuto mese di anticipo. E scusate il turpiloquio, ma oggi ci sta tutto, porca di quella troia. Io che non sbaglio mai in queste cose, non mi dimentico quasi di niente e mi mangio vivo Cervello almeno tre volte al giorno perché è un rincoglionito. Aaaaah, ma c’è da dire che quando sbaglio, lo faccio alla GRANDISSIMA, porca merda.
Il secondo momento più divertente della giornata, chiaramente dopo quello in cui ho capito che rischiavamo di stare UN MESE in Turchia, è stato senza dubbio quando ho dovuto chiamare il daddy per comunicargli che gli avevo giustappunto ciucciato 940 euro dalla carta di credito per due biglietti aerei. A momenti mi vien voglia di aspettare davvero il 6 febbraio per tornare a casa.
Perciò scusate se oggi non sono proprio nello stato d’animo di raccontarvi le nostre gesta turche. Mi rifarò da domani.
Nel frattempo, se volete mettervi una mano sulla coscienza e l’altra sul portafoglio, sappiate che siete tutti cordialmente invitati a fare una libera donazione (però non meno di 10 euro, dai cazzo!) per aiutarmi a rimborsare il daddy prima che decida di vendere i mie organi online.
Grazie.

domenica 1 gennaio 2012

HAPPY NEW YEAR!

Aaaallora … Eccoci qua! Buon anno a tutti voi!
Va beh, buon anno ‘sta ceppa … A momenti ci resto secca e molti di voi manco se ne sono accorti. Ma ci sarà un motivo se non scrivo, no? E sì che ve lo avevo pure detto che son la donna con meno difese immunitarie al mondo (vedi post In salute e in malattia). Mi sono appena sparata dieci giorni di febbre e influenza con sintomi che ricordano vagamente un incrocio tra tifo e pertosse …
Eccheccavolo ma che brutte persone siete che nessuno ha chiesto niente?!
Perciò, numero uno sono moooolto offesa e numero due per punizione … Non vi dirò cosa mi ha regalato Cervello fino al nove gennaio, ecco.
E lo so che morite dalla voglia di saperlo. Ma siete dei lettori poco premurosi e adesso vi attaccate per un’altra settimana. Però ne varrà la pena, che Dementalist ed io ce ne andiamo qualche giorno ad Istanbul e, come sempre, se ne vedranno delle belle. Del resto si sa che lui all’estero da sempre il meglio …
Inoltre, la febbre non mi ha permesso di essere contagiata dal buonismo delle feste (strano, dato che di solito vengo contagiata da QUALUNQUE cosa). Per questo motivo, ecco il mio augurio per il nuovo anno a tutti coloro che mi faranno arrabbiare:
-         Vi auguro la calvizie precoce e, se non dovesse funzionare, che il flagello delle doppie punte vi assilli per l’eternità.
-         Vi auguro che vi cadano le chiavi di casa in un tombino. Possibilmente di notte.
-         Vi auguro di non riuscire a non pestare una merda di cane per almeno 6 mesi.
-         Vi auguro di avere un cellulare con una batteria che dopo 20 minuti è già scarica.
-         Vi auguro 5 multe per divieto di sosta.
-         Vi auguro le pustole dentro il naso.
-         Vi auguro che vostra madre decida che dovete passare più “tempo di qualità” insieme.
-         Vi auguro che vi si smagnetizzi il bancomat il giorno prima di partire per le vacanze.
Insomma … Come direbbe Dementalist … Eppi niu iar!!!