mercoledì 25 gennaio 2012

UN'INFANZIA FELICE


Si dice che l’essere umano sia il prodotto non solo di sé stesso, ma anche dell’ambiente che lo circonda sin dalla più tenera età.
Se fosse vero, io dovrei aver già vinto il Nobel, come minimo.
Già, mentre Cervello giocava felice a pallone sotto casa (e beato lui!!!) io al contrario passavo l’infanzia a RICEVERE DEGLI STIMOLI (espressione molto amata da mia madre).
Il “ricevere degli stimoli” consisteva, tanto per riassumere, nel farsi due coglioni così.
D’estate, per esempio, gli altri bambini dovevano solo fare il famoso “libro delle vacanze” e per il resto se la spassavano alla grandissima. Io no.
Io dovevo leggere almeno un libro alla settimana e TUTTI I POMERIGGI, prima di poter giocare, scrivere ALMENO un tema. Non stupisce che l’espressione “quaderno dei temi” mi faccia ancora rabbrividire fino alla punta dei piedi.
Nel 1988 al cinema usciva “Chi ha incastrato Roger Rabbit”. Peccato che io ero a vedere “Nuovo Cinema Paradiso”.
Per insegnare ai bambini a leggere, di norma si usano della specie di tabelle con una parola per ogni lettera. Per la C di solito c’è CASA, per la G c’è GATTO …  Vi dico solo sulla mia probabilmente per la A c’era ANABOLIZZANTI e per la P forse PALINSESTO …
Al liceo, le mie amiche il sabato sera cominciavano ad andare in discoteca … A me hanno regalato un abbonamento  a teatro da usare nei weekend.
Con un’infanzia del genere, i casi sono due: o appunto vinci un Nobel entro i 25 anni, o diventi un serial killer.
Io il Nobel non l’ho ancora vinto, perciò …

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