venerdì 20 gennaio 2012

IL RACKET DEI BAMBINI NEI PARCHI

Da alcuni post precedenti, avrete probabilmente già intuito che possiedo l’istinto materno di una vedova nera. Calcolate che in aereo Cervello, se riesce ad evitarlo, non mi fa sedere di fianco ai lattanti perché ha paura di cosa potrei fare se piangessero per più di venti minuti.
C’è però una questione di grande rilevanza a proposito della quale mi aspetto l’appoggio incondizionato di tutti. I bambini nei parchi di divertimento.
Ragazzi, è vitale che si faccia qualcosa. Quella dei bambini nei parchi è un racket. Si formano delle gang. I minori fanno parte di una classe elitaria a cui è impossibile accedere. Qua è il caso di avviare una rivolta in piena regola. Certo, va fatto con intelligenza, perché sfortunatamente se alzi per un orecchio un bambino di otto anni e con noncuranza lo scaraventi contro il chiosco dello zucchero filato qualcuno potrebbe non capire il tuo punto di vista.
Per sensibilizzarvi, ecco qui una triste immagine che mi ritrae ad Eurodisney. Io volevo tanto tanto fare una foto con Sullivan di Monsters&co … Questo è tutto ciò che ho ottenuto dopo 2 ore sprecate a farmi passare avanti mocciosi di tutte le età:


Ditemi se non vi ho fatto venire le lacrime agli occhi.
E allora è il momento di dire BASTA!!! Lavoriamo insieme a metodi subdoli e maligni per combattere questa terribile ingiustizia. Uniamoci e facciamo in modo che il manifesto della nostra vittoria sia una foto di me sorridente abbracciata a Scooby Doo. Attendo trepidante i vostri suggerimenti.

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