lunedì 9 gennaio 2012

GLI ERRORI SI PAGANO CARI

Per raccontarvi della mia vacanza con Cervello in Turchia, ho deciso di usare lo stesso metodo degli episodi del Tenente Colombo. Se ben ricordate, tutte le puntate cominciavano con l’omicidio perciò già nei primi dieci minuti si sapeva chi era l’assassino. Farò così anch’io, non nel senso che c’è stato un omicidio, ma partirò dalla fine.
La fine della vacanza ha però rischiato di provocare un suicidio, il mio.
Tralasciando tutta la parte mielosa in cui sospiro, sottolineando che quattro giorni di passeggiate nel romantico scenario di Istanbul, mano nella mano col proprio ammmore non hanno prezzo, vi dirò soltanto questo …
Sbagliare a prenotare il volo di ritorno , fissandolo per il 6 febbraio invece che per il 6 gennaio e accorgersene soltanto quando te lo fa notare un imbarazzatissimo addetto al check-in un prezzo ce l’ha eccome. 470 euro. A TESTA.
Ma porca di quella … E non vado oltre perché rischio di cristonare ininterrottamente per sei pagine. A momenti mi viene un infarto, non so se rendo l’idea … Sono tre giorni che riesco a dire solo:”Ma 470 euro cazzooooo?!”
E la parte migliore è che non ho neanche potuto prendermela con Dementalist. I biglietti li ho fatti IO. Io che son la persona più maniacale che conosca sono riuscita ad arrivare in aeroporto con un fottuto mese di anticipo. E scusate il turpiloquio, ma oggi ci sta tutto, porca di quella troia. Io che non sbaglio mai in queste cose, non mi dimentico quasi di niente e mi mangio vivo Cervello almeno tre volte al giorno perché è un rincoglionito. Aaaaah, ma c’è da dire che quando sbaglio, lo faccio alla GRANDISSIMA, porca merda.
Il secondo momento più divertente della giornata, chiaramente dopo quello in cui ho capito che rischiavamo di stare UN MESE in Turchia, è stato senza dubbio quando ho dovuto chiamare il daddy per comunicargli che gli avevo giustappunto ciucciato 940 euro dalla carta di credito per due biglietti aerei. A momenti mi vien voglia di aspettare davvero il 6 febbraio per tornare a casa.
Perciò scusate se oggi non sono proprio nello stato d’animo di raccontarvi le nostre gesta turche. Mi rifarò da domani.
Nel frattempo, se volete mettervi una mano sulla coscienza e l’altra sul portafoglio, sappiate che siete tutti cordialmente invitati a fare una libera donazione (però non meno di 10 euro, dai cazzo!) per aiutarmi a rimborsare il daddy prima che decida di vendere i mie organi online.
Grazie.

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