venerdì 28 ottobre 2011

V PER VENDETTA

Il weekend è arrivato, grazie al cielo c’è il ponte e abbiamo tutti voglia di staccare un po’ …
Per questo motivo, oggi non vi tedierò con lunghi monologhi, ma mi limiterò a darvi un assaggio di una delle mie caratteristiche personali che rendono così speciale il mio rapporto con Cervello (altro soprannome, in realtà il precursore di tutti gli altri).
Il punto è che sono (come usava dire il mio idolo Ugo Fantozzi) leggerissimamente VENDICATIVA. Posso aspettare mesi, anche se di solito cerco di sbrigare la pratica nel giro di una settimana, per fargliela pagare. Posso far finta che la lite sia superata e che tutto vada bene, ma la verità è che, in queste situazioni, ho la maturità di uno scolaro di seconda elementare.
Ci saranno molteplici occasioni per raccontarvi i raffinati metodi di tortura che ho sviluppato negli ultimi quattro anni, ma oggi mi accontento di una perla che dovrebbe iniziare a farvi capire che aria tira. Spero noterete che nel vendicarmi non manco di una certa inventiva …
L’anno scorso Cervello ha fatto il grave errore di farmi incacchiare come una iena proprio la settimana prima di Carnevale. Non pago di questo primo errore, ne ha commesso uno ancora peggiore. Dal momento che avevamo in piano di andare ad una festa in maschera il sabato, mi ha dato il via libera per scegliere non solo il mio costume, ma anche il SUO. Pessima idea baby, peeeeessima idea …
Io chiaramente ho scelto per me una mise di rara raffinatezza. Eh già, perché ho una teoria a riguardo e cioè che ci sono solo due occasioni all’anno per conciarsi come la peggiore delle passeggiatrici senza che nessuno faccia una piega: Halloween e Carnevale. E io intendo sfruttarle a pieno. Ecco.
Ovviamente il suo costume andava abbinato al mio e doveva rappresentare al meglio il mio stato d’animo del momento.
Et voilà … Ecco a voi la testimonianza fotografica della mia democratica scelta:

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