martedì 18 ottobre 2011

IL RICHIAMO DELLA FORESTA





Si dice che nell’uomo con cui si sceglie di dividere la vita ci sia sempre qualcosa del proprio padre.
Evidentemente è vero, dato che anche il mio illustre genitore è una sega totale in fatto di regali.
Dagli otto ai tredici anni, compleanno e Natale, ho ricevuto SEMPRE la stessa cosa ovvero libri. Ma forse non mi sto spiegando bene. Con sempre la stessa cosa intendo sempre gli STESSI libri. Cioè io per cinque anni, due volte l’anno, ho puntualmente ricevuto “Zanna bianca” e “Il richiamo della foresta”. E se non erano tutti e due, almeno uno sicuro arrivava.
 A parte la noia mortale, col senno di poi la cosa desta una certa preoccupazione perché: o mio padre soffre di Alzheimer dalla precoce età di quarantacinque anni oppure ha sviluppato già in gioventù un quantomeno preoccupante feticismo per i pastori tedeschi. E immaginare tuo padre che cerca di adescare un canide con un grissino per attirarlo in un cespuglio non è bello, perciò … Vada per l’Alzheimer!
A un certo punto, grazie al cielo, questa curiosa tradizione si è interrotta, forse perché, pur essendo sia astigmatico che miope (praticamente si muove grazie agli ultrasuoni, come i pipistrelli, tanto per capirci), anche lui alla lunga si sarà accorto che mezza libreria era occupata esclusivamente dalle due immortali opere del buon Jack London.
Ciò non ha tuttavia migliorato di molto la mia qualità della vita.
 L’aneddoto più recente risale alla mia laurea. Il giorno dopo il tanto (ma tanto) atteso evento sono a casa da sola e suona il citofono. Rispondo e mio padre, con voce colma di malcelata urgenza, mi intima solo “Scendi”. Comprensibilmente chiedo perché e ottengo solo un altro perentorio “Scendi”. E io mi scaravento per cinque piani a palla di cannone con un’unica certezza nel cuore: si è emozionato per il 110 e MI HA REGALATO UNA MACCHINA. E combinazione, già dall’atrio si vedeva parcheggiata davanti al portone una 500 nuova di pacca. Commossa da tanta generosità, apro di slancio il cancello e lui … Beato come non mai, mi dice:” Porta su il sacchetto di croccantini per il cane (da 15 kg) che io devo andare in tintoria!”
Ma perché dopo tanti anni di regali di mmmerda ci credo ancora?

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