lunedì 24 ottobre 2011

LA LONTANANZA è IL FASCINO DELL'AMORE



La prossima volta che qualcuno se ne esce con una frase del tipo: “Aaaaah, beata te va’! Le storie a distanza sono così più semplici … Almeno si ha sempre tanta voglia di vedersi!”, giuro che tiro fuori dalla borsa una padella in acciaio inox di almeno 22 cm di diametro (che tanto le borse mi piacciono capienti) e gli tiro una stecca tremenda sulla nuca. E poi mentre è privo/a di sensi gli scrivo pure “sono un picio” in fronte col pennarello indelebile. Ecco.
Avere una storia a distanza è uno strazio per una serie di innumerevoli motivi.
Ma, almeno per la sottoscritta, il PEGGIORE di tutti, è che quando ti girano, devi accontentarti di fartele girare al telefono. A me non basta neanche lontanamente. Anche perché si sa che l’uomo medio se ce l’hai sotto mano fa la larva, ma al telefono fa il furbo e a me parlare con la fotocopia di Ispanico mi fa venire un nervoso, ma un nervoso … Che a fare i fighi quando sei a 150 km di distanza e probabilmente hai anche controllato di aver messo la catena alla porta siam buoni tutti, sai?!
Senza contare che a litigare al telefono non sai mai se ti sta ascoltando o se ha messo il cellulare sotto un cuscino e si sta beatamente guardando Spartacus in streaming…
Se poi m’incazzo di lunedì è la fine …  Perché mi tocca aspettare fino al weekend per avercelo sotto mano e sfogarmi per benino … Roba che a metà settimana ho già una faccia che il giornalaio non ha neanche il coraggio di guardarmi negli occhi mentre mi da il resto.

1 commento:

  1. speriamo che il giornalaio non si dimentichi soprattutto di dartelo (il resto)...

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