lunedì 5 dicembre 2011

PROBLEMI DI COMUNICAZIONE



Sui problemi di comunicazione si potrebbero scrivere un migliaio di trattati. Anzi, li hanno anche già scritti.
Personalmente, li considero il flagello della mia vita.
Essi possono nascere per diversi motivi.
A causa delle barriere linguistiche, come quella volta che in Messico mi sforzavo di dire che mi vergognavo e me ne sono uscita tutta contenta con la frase:”Estoy embarazada!” e dopo tutti mi facevano le congratulazioni e non capivo perché, finché una in confidenza mi ha chiesto chi era il padre (embarazada = incinta).
A causa di forti rumori, come per esempio in discoteca. Giovedì un’amica mi chiede chi era un certo ragazzo e al mio:”Un amico del mio fidanzato!”, mi risponde:”Un gay certificato?!”
Queste prime due cause sono generalmente comprensibili  e il problema può essere risolto.
Nel caso in cui, invece, l’incomunicabilità nasca o dal fatto che l’altra persona se ne frega altissimamente di ciò che stai dicendo o proprio non ti ascolta, come diceva anche Maria Antonietta alle cene di gala a Versailles, son cazzi amari.
Oggi non voglio neanche cominciare ad affrontare il discorso riguardo chi se ne sbatte di cosa dico perché al solo pensiero mi si arricciano le dita dei piedi dal nervoso e penso che tutti voi abbiate già capito con chi ce l’ho, tanto per cambiare.
L’esempio vivente di chi invece proprio non ascolta è mia madre. A parte che generalmente le nostre telefonate sono costituite da un suo monologo nel quale io ormai non tento neanche più di inserirmi e tralasciando il fatto che anche quando le sto dando ragione, non se ne accorge e s’incazza lo stesso, ecco a voi un piccolo stralcio della meravigliosa conversazione avuta ieri:
Mamma:”Beh, hai qualcosa da raccontarmi?”
Io:”Sììììì!”
Mamma:”Ma possibile che non hai MAI niente da dirmi?!”
Vaaaaaa beh …

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