venerdì 23 dicembre 2011

IL PRANZO DI NATALE

E anche quest’anno i miei mi stanno facendo impazzire.
Senza nessuna considerazione per il fatto che sto rantolando in preda alla febbre, mi rimbambiscono senza alcuna pietà.
Si comincia più o meno due/tre settimane prima del fatidico giorno, con la domanda:”Cosa facciamo a Natale?!”
Ma santo cielo, ma se TUTTI gli anni facciamo la STESSA cosa, tutti gli anni, ma perché mi dovete crocifiggere?! Il piano è sempre lo stesso: la vigilia non si fa una beneamata fava, normalmente alle 22e30 mio padre è già in fase REM e a quel punto ci arrendiamo anche il cane ed io. Il 25 a pranzo andiamo da mia madre, cerchiamo di sopravvivere al cibo pessimo e alla conversazione precaria per circa due ore, poi si va a salutare la nonna.
Cosa deve succedere mai per cambiare questi gloriosi programmi? Un meteorite? Neanche avessimo un’alternativa poi … Però, niente, tutti i Natali i miei mi mandano al manicomio, e uno:”Cosa si fa?” e l’altra:”Fammi solo sapere se Natale lo devo passare da sola!” Ma da quando?!
Più che un pranzo, sembra che dobbiamo organizzare lo sbarco in Normandia.
Una volta superato lo scoglio di che cosa si fa, attacca il daddy con la tiritera del “Cosa devo comprare per il pranzo?!” Ma cosa vuoi comprare, benedetto uomo, tanto si sa che ci pensa mamma (vedi post Buon appetito!). Carbonizza un povero arrosto, estrae dal cappello a cilindro un invitante pandoro ipocalorico e la festa è finita. Fattene una ragione.
La mia unica speranza quest’anno è di avere la febbre talmente alta da non rendermi conto di nulla. Voglio passare la giornata in un dolce oblio indotto dagli antibiotici. Se non mi riesce, posso sempre provare a darmi fuoco.


Naturalmente, se qualcuno di voi fosse rimasto affascinato dal nostro magico programma, sappiate che siete tutti invitati. Mi porterei dietro anche Hannibal Lecter, almeno creerebbe un diversivo. Poi dopo l’arrosto di mia madre, sicuro che diventa vegetariano persino lui.
Buon Natale!!!


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