mercoledì 30 maggio 2012

LA VELOCITà DEI PROCESSI MENTALI MASCHILI


Ho effettuato uno studio sui campioni a mia disposizione (il daddy e Dementalist) e sono giunta alla conclusione, le lettrici mi correggeranno se sbaglio, che gli uomini hanno delle tempistiche di azione tutte loro.
Ciò che sto cercando di dire è che l’uomo medio, esigue eccezioni a parte, anche se sa che c’è una cosa da fare riesce a metterci millenni per passare dal pensiero all’azione. Per esempio, mio padre le gomme da neve le ha tolte LA SETTIMANA SCORSA.
Cervello è ancora peggio. Generalmente, mi rassegno e tutto quello che posso fare al posto suo lo faccio io. Ci sono però purtroppo alcune cose che può fare solo di persona e qui casca l’asino (in tutti i sensi).
L’unica cosa che posso fare in questi casi è non arrendermi e continuare a ricordarglielo fino allo svenimento. Ora, secondo la mia personale esperienza, è necessario ripetere il concetto almeno un fantastilione di volte prima che questo riesca a superare la spessissima corteccia cerebrale del cervello di Cervello e giungere al microscopico nocciolo funzionante del suddetto organo vitale. Il processo richiede da un minimo di 3 mesi ad un massimo di tempo illimitato. Di norma poi, mi tocca iniziare a minacciarlo pesantemente.
Per dirne una, il passaporto. Due anni fa Dementalist è stato trattenuto all’ufficio immigrazione dell’aeroporto di Cuba per mezz’ora buona. Purtroppo non mi han permesso di entrare e, non capendo lui una sillaba di spagnolo, fu impossibile capire il perché. Ma quando l’anno scorso l’hanno quasi arrestato all’aeroporto di Melbourne, c’ero anch’io e sono finalmente riuscita a farmi spiegare come mai ogni volta che andiamo in vacanza il mio fidanzato rischia il carcere.
È venuto fuori che il numero di passaporto di Cervello scritto in alto a destra non corrisponde a quello scritto in basso a sinistra. In parole povere, il mio tragico fidanzato gira allegramente per il mondo con un passaporto che sembra FALSO.
A settembre 2011, vale a dire appena tornati dall’Australia, ho iniziato a fargli presente che forse, ma forse, sarebbe il caso di rifarlo. Mi sono anche permessa di sottolineare che nel mese di settembre di solito lavora meno ore e avrebbe perciò avuto più tempo per andare in questura. Chiaramente, non è servito a niente.
Da febbraio 2012 ho invece cominciato a introdurre il concetto che non conviene aspettare i mesi estivi per rifare il passaporto, perché si sa che poi c’è un sacco di gente che deve fare la stessa cosa e non è detto che te lo rilascino in tempo. Zero.
Ad aprile mi sono fatta beccare più volte attaccata al computer a cercare i voli per quest’estate, ma si sa che i messaggi subliminali con gli uomini non funzionano minimamente.
A maggio l’ho minacciato di andare in vacanza da sola. E nel caso pensasse di seguirmi ugualmente col suo vecchio passaporto da narcotrafficante, gli ho comunicato che l’avrei abbandonato nel paese dove l’avrebbero quasi sicuramente fermato senza alcuna pietà e senza voltarmi indietro.
Et voilà, dopo soli 9 mesi, questa settimana Dementalist si è recato in questura.
NOVE MESI, no dico, NOVE MESI. E poi una non deve pensare che questa sia una creatura inferiore, un essere rimasto indietro nel processo evolutivo …



 E sarò pure cattiva, ma Darwin mi è apparso in sogno durante questi lunghi mesi ed è dalla mia parte.

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