giovedì 28 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
CONCORRENTE 5: IL METICOLOSO
Sono emozionata
e lieta di presentarvi, Signore e Signori, l’ultimo, ma non per importanza,
concorrente di “VOTA L’IDIOTA!”.
Belloccio,
via. Però, come dico sempre io, MA CHE LO VOLEVI PURE BRUTTO?!
Lasciamo stare
il fatto che fa ridere più o meno come l’immagine di un cucciolo di foca
ammazzato a bastonate dai bracconieri.
Lasciamo stare
anche il fatto che, come buona parte degli uomini, era convinto che mi sarei
perdutamente e immediatamente innamorata di lui (cioè, me l’ha proprio detto:”Se
appena mi impegno un po’, ti faccio innamorare!”) e io invece pensavo solo che
era un vero peccato, così bello e così cretino. Ma talmente cretino che non ce
la si fa a passarci sopra. Neanche per mezz’ora. Sarà capitato anche a voi di
pensare “adesso faccio finta di niente, dai, tanto mica me lo devo sposare” e
poi, no, non ce la si fa, gli escono delle vaccate talmente cosmiche che non
riesci a metterle via neanche il tempo di un bacio. Ci sono proprio i tuoi lobi
temporali che urlano:”NO! NON PUOI FARTELO, NO!”.
Bene. Scena:
seduti in macchina sotto casa.
Lui, mi
guarda SERIO (lo specifico perché le volte che l’ho raccontata mi è stato
SEMPRE chiesto se, dai, stava scherzando. NO, era serissimo), e mi domanda:
“MA TU,
PERDI TANTI CAPELLI?!”
Io rimango
comprensibilmente un tantino spiazzata dalla domanda, ci penso, e gli rispondo:
“Beh,
insomma, non proprio tantissimi. Poi dipende, col cambio di stagione sai …”
Al che il
premio Nobel ci pensa e mi fa:
“No perché
se la mia ragazza li trova poi succede un casino!”
Sorvoliamo sull’innata classe e serenità con
le quali mi stai comunicando, a fine serata, di essere FIDANZATO. Ora, se tu
sei un ossessivo-compulsivo, fidanzato con una psicotica, non c’è niente di
male. E però ti devi rendere conto che magari è il caso di tenertelo per te,
che dici?!
Non pago, si
è poi messo A CERCARE I MIEI CAPELLI IN GIRO PER LA MACCHINA, aiutandosi con l’Iphone
in modalità torcia.
Dopo i primi
minuti in cui mi sembrava di avere un’esperienza extracorporea e di vedere la
mia vita dall’esterno, passati a domandarmi solo:”Perché?!”, ho dovuto
affrontare un serio dilemma.
Aiutarlo a
trovare i capelli o no?
E sì, perché
io te la darei anche una mano, ma se mentre ti aiuto a cercare poi ne perdo
altri, va a finire che siamo da capo.
Ho poi
deciso di filarmela elegantemente.
Al che, mi
guarda e mi fa:”Ma non mi fai salire?”
MA TI
PARE?!?!
Concludo rendendovi
partecipi del fatto che si è offeso a morte perché non gliel’ho data e mi ha
anche fatto presente che facevo un grave errore e che me ne sarei pentita
amaramente.
Restando sveglia
la notte a riflettere su questo madornale errore, mi è quasi venuta voglia di
fargli un regalo…
martedì 12 febbraio 2013
CONCORRENTE 4: L'ENTUSIASTA
Al contrario
degli altri concorrenti, l’Entusiasta non ha detto una o più cappellate
pazzesche.
Lui È una
cappellata pazzesca.
Non dubito
che, quando avrete finito di leggere, alcuni di voi si renderanno conto di aver
a loro volta incontrato questo esemplare, uomo o donna che sia.
E poi ditemi
se non vi ha fatto girare i coglioni almeno 5 minuti.
La serata
con l’Entusiasta è praticamente PERFETTA.
Si chiacchiera
ininterrottamente e si scopre di avere mille cose in comune.
Si ride.
L’attrazione
reciproca è evidente.
E infatti, l’Entusiasta
passa la suddetta serata a ripetere che si sta divertendo tantissimo e che sono
una perla rara: bella, intelligente, esilarante.
Non pago, lo
ripete via messaggio il giorno dopo.
Praticamente
sostiene di aver passato la SERATA DELLA VITA.
Ebbene?
Eh già, direte
giustamente voi, e allora che ci fa in “VOTA L’IDIOTA!”
Beh, allora
ditemi anche, come lo chiamereste voi uno che fa così e poi SCOMPARE?
Ma attenzione,non
è che scompare per bene. Lui ogni tanto scrive. E lo fa di sua spontanea
volontà direi, tenendo conto del fatto che io non ho fatto in tempo a farmi
sentire per prima neanche una volta.
Peccato però
che poi non si verifichino mai le condizioni giuste (o la congiunzione astrale,
a questo punto) per vedersi.
Io dal canto
mio rispondo sempre. Arriva un momento che vuoi solo vedere FINO A CHE PUNTO. Ne
ho conosciuto uno che è riuscito ad andare avanti SEI MESI a chiedermi di
uscire senza mai farsi vedere.
Senza contare
che io sarò anche suonata, ma non mi è ancora definitivamente partito il
pistone. Perciò se ti dico che mi son divertita, MI SON DIVERTITA. E dato che
divertirsi piace a tutti, ti dico anche di sì se mi chiedi di uscire.
Ora, senza
astio, qua i casi son poi pochi.
O sei matto,
perché io lo sbattimento di sentire qualcuno che poi non mi interessa vedere
non me lo faccio.
O sei
clinicamente fobico e te la fai sotto che dopo il terzo appuntamento io sia già
convinta che siamo fidanzati in casa (e lì però, parlane. Con uno specialista).
Oppure sei
scemo. Io se mi trovo bene con una persona non sto poi lì a farmi tante
domande. La rivedo. Se e quando inizierà a seccarmi come il ghiaccio sul
parabrezza è presto fatto.
Considerato che
ho trovato opportuno inserirlo in questo contest, mi pare evidente per quale
ipotesi propendo io. Anche perché pure se rientri nei primi due casi, facile
che tu non sia poi coooooosì sveglio.
giovedì 7 febbraio 2013
CONCORRENTE 3: IL GITANTE
Eccolo qui. Il
perfettino.
Quest’uomo è
la prova vivente del fatto che, anche se sembra che stia andando tutto bene,
sei sempre in tempo per sparare una minchiata talmente epica da diventare al
volo un concorrente di “VOTA L’IDIOTA!”
Anche lui mi
viene a prendere, addirittura SCENDE dalla macchina per aspettarmi (che di
questi tempi ormai è praticamente un numero da circo) e mi porta a cena in un
posto carino.
Si fa
conversazione, tutti e due molto educati.
Arriva il
caffè. Insieme, ci portano un piattino di biscotti.
Tra i
dolcetti, c’è ne uno tipicamente piemontese. Si chiama brut e bun (brutto e
buono).
Mi chiede se
mi piacciono. Sì, grazie, mi piacciono.
Procede poi
col raccontarmi che ha un’amica (che poi da quanto ho capito io è più “un’amica”,
come si suol dire) che questi biscotti li fa in casa e poi addirittura glieli
recapita a domicilio confezionati in graziosi sacchettini col fiocco ( e ditemi
voi se questa non ha tutta l’aria di essere “un’amica”).
Al che mi
guarda e mi fa:” Stavo pensando, dato che sono buonissimi, perché non vieni a
casa mia a mangiare un biscotto?”
Cioè, tu
vuoi che venga a mangiare un biscotto a casa tua a COAZZE?!
Per i
lettori non piemontesi, ci tengo a chiarire che Coazze dista QUARANTA Km da
Torino. Praticamente, tu vuoi farmi credere che vuoi che mi faccia QUARANTA Km
per darmi un biscotto?! (E vedete di risparmiarvi le battute che già so che su
questa si sprecheranno)
Sempre
facendo il vago, mi fa presente che, vista la distanza, a quel punto, dopo il
biscotto conviene che dorma da lui e poi mi riporta a Torino il mattino
seguente.
Tralasciamo il
fatto che è anche riuscito a dirmi:” Se vuoi puoi dormire sul divano!” (Ah, IO
posso dormire sul divano?! Ma almeno, volendo, non puoi fare uno sforzino e
dormirci TU sullo stramaledetto divano?!)
Ma che razza
di scusa è “VIENI DA ME A MANGIARE UN BISCOTTO”?!?!
Sorvoliamo
sul fatto che “l’amica” sarebbe certamente FELICISSIMA di sapere che i biscotti
che ti ha fatto lei li mangio io.
Guarda,
sorvoliamo anche sul fatto che se mi faccio 40 Km deve essere il biscotto più
buono del MONDO.
Concentriamoci
piuttosto sul fatto che tanto non ne esci vivo.
Perché se
con la tua faccia da innocentino, dopo il biscotto, mi parti forte di mano sulla
chiappa, ti fai una figura di merda.
Ma se mai
avessi detto sì e tu VERAMENTE mi avessi fatto fare quest’allegra gita SOLO per
farmi assaggiare un brut e bun e farmi dormire sul divano, allora ti avrei raso
la casa al suolo.
Sfortunatamente,
non essendoci andata, non lo scopriremo mai.
Però, sotto
sotto, un po’ spero che la settimana dopo “l’amica” gli abbia fatto una bella
torta di mele. E gliel’abbia tirata in testa. Magari appena uscita dal forno. Se
devo sognare, preferisco farlo in grande.
lunedì 4 febbraio 2013
CONCORRENTE 2: IL CAMALEONTE
I giorni
solitari del Concorrente 1 sono terminati. Da oggi dovrà vedersela col
Concorrente 2.
Pensate che
il meraviglioso Concorrente 2 è riuscito ad aggiudicarsi un posto nella
durissima competizione di “VOTA L’IDIOTA!” senza nemmeno essere uscito una
volta insieme a me.
Conosciuto in
un locale, lo incontro praticamente tutti i venerdì sera. TUTTI i venerdì, si
OFFENDE perché mi rifiuto di andare a casa sua alle 5 del mattino e sostiene
che non mi parlerà mai più. Almeno fino al venerdì dopo. I casi son due: o sei
incredibilmente tenace o hai la memoria di un pesce rosso.
Oltretutto, abita dietro casa mia, ma in
settimana non mi è ancora capitato di incrociarlo.
Soprannominato
il Camaleonte perché …
Tutte le
volte che mi incontra, esordisce con frasi tipo:
“Ti ho vista
sabato pomeriggio. Avevi un piumino verde e un sacchetto bianco nella mano
destra.”
“Carino il
cappotto grigio che avevi mercoledì!”
“L’altra
sera eri ai giardini col cane verso le 20.00, 20.15 vero?”
INQUIETANTE.
Non solo perché non mi saluta. Più che altro, il punto è che io non lo vedo
MAI. Ma MAI.
Ma ti
travesti da cespuglio/cassonetto/semaforo/panchina?! Mi pare ormai ovvio che
abbia delle notevoli doti nel campo del mimetismo.
E poi … Ma
dato che mi vedi … Ma non puoi salutarmi come le persone normali?!
Va detto che
forse si rende conto che è meglio così. Diciamo che la dialettica NON è uno dei
suoi punti forti. Rientra a pieno nella categoria “Ti prego, piuttosto
chiamami, ma non scrivermi MAI”. Eh sì, perché se parli, posso anche far finta
che la linea sia disturbata e sperare di non aver sentito bene, ma se scrivi …
Se scrivi, la prova dei tuoi problemini con l’italiano è proprio lì,
innegabile.
Mi è
capitato di rispondere cose a caso perché non c’era verso di capire cosa
diamine avesse scritto. Esempio:
Lui:”Che fai
stasera?” (e fin qua, tutto bene)
Io:”Esco, tu
sei in giro?”
Lui:”No pupe
in home”
Eeeeeeeeeeeeeeh?!
Mi sono
limitata ad un classico:”Va beh, allora ci aggiorniamo”
Non vorrei
però limitare le sue chance di vincere facendovi pensare che dal vivo se la
cavi tanto meglio.
L’ultimo
venerdì, lo incontro e sentite solo cosa è uscito da quella boccuccia di rose.
“Ti piace
farti le strisce eh?!”
“Preeeeego?!”
“Ma sì, ti
piace farti le righe! Dai, col naso!”
“Ma
veramente anche no.”
“Ah, ma
quindi hai gli occhi grandi di tuo?”
MA VOLEVA
ESSERE UN COMPLIMENTO?!?!
Sai che c’è?!
Cambia teleobiettivo. Così settimana prossima, da dietro il tuo cassonetto di
fiducia, ti potrai accorgere che anche di pomeriggio ho gli stessi occhi.
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