mercoledì 14 novembre 2012

LA VENDETTA DELL'AVVELENATA


C’è una cosa che sanno perfettamente tutti quelli che mi conoscono da un po’.
Potrò anche, come si suol dire nei circoli culturali che frequento abitualmente, avere la faccia come il culo, però esistono alcune circostanze che mi creano un forte imbarazzo.
Per dirne una, quando mi devo spogliare dal medico mi vergogno come una merda. Ma proprio tanto tanto.
Questa settimana ho dovuto fare un controllo dal cardiologo. La mia deliziosa amica che ho tentato di avvelenare poco tempo fa (vedi post precedente NON L’HO FATTO APPOSTA!!!),  combinazione lavora in uno studio medico.
Carinamente, si è perciò offerta di prenotarmi la visita da lei e di scegliere personalmente quale tra i tre cardiologi che ci lavorano fosse il più adatto.
Lunedì pomeriggio arrivo in studio e lei ha già la faccia da sadica. Mi guarda e mi fa:”Lo sai vero che ti devi togliere tutto, veeeero?”
Io non faccio in tempo a sbiancare che lei mi sta già prepotentemente spingendo dentro.
Il medico è un simpatico signore sui cinquanta che ricorda vagamente Barbablu.


“Signorina si spogli e si sdrai”
Al che io tento pateticamente di far finta di non aver capito e mi tengo su la canotta.
Lui mi fa presente che mi devo togliere TUTTO, reggiseno incluso.
Allora mi son detta che almeno potevo cercare di stemperare un po’ la tensione e per farmi coraggio gli dico:”Eh porti pazienza, io sono un tantino pudica. Che poi lo so che non dovrei, tanto per voi dottori siamo tutte uguali!”
Lui si trasfigura e con la faccia da Mostro di Firenze:” Seeeeeee, tutte uguali?! Ma fffffigurati! Che son solo contento che lei non sia ‘na vecchia! Dai, togliamo sto reggiseno!”
Bene, il sangue ha smesso di circolarmi nelle vene.
Tutta la visita è stata di un imbarazzante da svenire.
“Aaaah, ma oggi è la mia giornata fortunata!” ( La mia meno, mi sa)
“Aaaaah, vedo che non abbiamo il segno del costume eh eh eh …” (Ma veramente quest’estate non sono andata al mare…)
“Beh qua mi sembra tutto a posto. Peccato, mi sa che non ci vediamo più!” (Ma meno male?!)
“Beh, si rivesta. O anche no, che se rimane così mentre scrivo il referto per me va benone!” (-----------------)
Dopodiché mi ha tenuta altri venti minuti a parlare di viaggi e di vino, venti minuti in cui io neanche riuscivo a guardarlo in faccia perché mi aveva visto le tette.
Finalmente esco e la mia “amica” sembrava un gatto che si è mangiato il topo:”Com’è andata?”
Ma vai a cagare va’…
Ora, va bene, ti ho inavvertitamente drogata. Però “inavvertitamente” è la parola chiave porca miseria … Chettelaseilegataldito, te la sei legata!
E poi, cara la mia simpatica burlona, forse se i nostri momenti goliardici si basano su psicofarmaci somministrati per errore in abbinamento a superalcolici e su visite mediche da film dell’orrore, io ti propongo …
Facciamo che siamo pari, prima che qualcuno ci resti secco?!


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