C’è una cosa
che sanno perfettamente tutti quelli che mi conoscono da un po’.
Potrò anche,
come si suol dire nei circoli culturali che frequento abitualmente, avere la
faccia come il culo, però esistono alcune circostanze che mi creano un forte
imbarazzo.
Per dirne
una, quando mi devo spogliare dal medico mi vergogno come una merda. Ma proprio
tanto tanto.
Questa settimana
ho dovuto fare un controllo dal cardiologo. La mia deliziosa amica che ho
tentato di avvelenare poco tempo fa (vedi post precedente NON L’HO FATTO
APPOSTA!!!), combinazione lavora in uno
studio medico.
Carinamente,
si è perciò offerta di prenotarmi la visita da lei e di scegliere personalmente
quale tra i tre cardiologi che ci lavorano fosse il più adatto.
Lunedì pomeriggio
arrivo in studio e lei ha già la faccia da sadica. Mi guarda e mi fa:”Lo sai
vero che ti devi togliere tutto, veeeero?”
Io non
faccio in tempo a sbiancare che lei mi sta già prepotentemente spingendo
dentro.
Il medico è
un simpatico signore sui cinquanta che ricorda vagamente Barbablu.
“Signorina
si spogli e si sdrai”
Al che io
tento pateticamente di far finta di non aver capito e mi tengo su la canotta.
Lui mi fa
presente che mi devo togliere TUTTO, reggiseno incluso.
Allora mi
son detta che almeno potevo cercare di stemperare un po’ la tensione e per
farmi coraggio gli dico:”Eh porti pazienza, io sono un tantino pudica. Che poi
lo so che non dovrei, tanto per voi dottori siamo tutte uguali!”
Lui si
trasfigura e con la faccia da Mostro di Firenze:” Seeeeeee, tutte uguali?! Ma
fffffigurati! Che son solo contento che lei non sia ‘na vecchia! Dai, togliamo
sto reggiseno!”
Bene, il
sangue ha smesso di circolarmi nelle vene.
Tutta la
visita è stata di un imbarazzante da svenire.
“Aaaah, ma
oggi è la mia giornata fortunata!” ( La mia meno, mi sa)
“Aaaaah,
vedo che non abbiamo il segno del costume eh eh eh …” (Ma veramente quest’estate
non sono andata al mare…)
“Beh qua mi
sembra tutto a posto. Peccato, mi sa che non ci vediamo più!” (Ma meno male?!)
“Beh, si
rivesta. O anche no, che se rimane così mentre scrivo il referto per me va
benone!” (-----------------)
Dopodiché mi
ha tenuta altri venti minuti a parlare di viaggi e di vino, venti minuti in cui
io neanche riuscivo a guardarlo in faccia perché mi aveva visto le tette.
Finalmente esco
e la mia “amica” sembrava un gatto che si è mangiato il topo:”Com’è andata?”
Ma vai a
cagare va’…
Ora, va
bene, ti ho inavvertitamente drogata. Però “inavvertitamente” è la parola
chiave porca miseria … Chettelaseilegataldito, te la sei legata!
E poi, cara
la mia simpatica burlona, forse se i nostri momenti goliardici si basano su
psicofarmaci somministrati per errore in abbinamento a superalcolici e su
visite mediche da film dell’orrore, io ti propongo …
Facciamo che
siamo pari, prima che qualcuno ci resti secco?!
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