lunedì 9 luglio 2012

LA FAMOSA OSPITALITà LIGURE




Come forse avrete già intuito, ultimamente sono stata un paio di giorni al mare.
La faccenda è nata più o meno così:
Il mio amato bene mi ha comunicato con la consueta sensibilità che se ne sarebbe andato via per il weekend con gli amici. Al che io, che sono una ragazza matura, comprensiva e nient’affatto vendicativa, gli ho risposto: “ Esticazzi, allora ci vado pure io.”
Da brava torinese, il primo posto che mi è venuto in mente è stata la cara, vecchia Liguria. Grosso errore.
Partita alla ricerca di un po’ di felicità, di calda ospitalità e di un minimo di gentilezza, sono stata investita da un oceano di vaffanculo. Ho passato praticamente 48 ore a farmi mandare a cagare da chiunque.
Come ho potuto dimenticare ciò che chiunque sia stato anche solo una volta in Liguria sa perfettamente. E cioè che in Liguria hanno la folcloristica abitudine, tramandata di generazione in generazione sin dalla notte dei tempi, di trattare di mmmmerda la categoria dei turisti.
Effettivamente, se sei così coglione da spendere un patrimonio per passare due giorni in un posto dove la spiaggia è lunga mezzo metro e l’acqua somiglia in modo impressionante a quella del Po, per altro dopo esserti auto inflitto 4 ore sul treno regionale più caccomerdoso in circolazione, un po’ te lo meriti.
Però a tutto c’è un limite, dai …
Ecco qua, brevi stralci di dialoghi avvenuti in quel magico finesettimana:
“Buongiorno, cortesemente, avrebbe mica un lettino libero per oggi?”
“Eh già, uno arriva qua il 30 di giugno e vuole pure il lettino … Ma io non lo so, va’ va’ va’ …”

“Un caffè e due bottigliette d’acqua naturale per favore”
La tipa mette sul bancone due piattini e una bottiglietta d’acqua.
“Mi scusi, le avevo chiesto UN caffè e DUE bottigliette”
“E dirlo prima che adesso ormai li ho fatti i due caffè?! Santo Dio, la giornata comincia già male!”

“Buongiorno, scusi, potrebbe per cortesia avvisarmi quando arriviamo alla fermata di Ceriale?”
“No, guardi, io non l’avviso manco per niente, che ad Albenga mi danno il cambio”

E potrei andare avanti pagine e pagine, tant’è vero che dell’albergo dove son finita vi racconterò nel prossimo post perché ne merita uno intero, credetemi.
Inutile che vi dica come mi ha rigenerato un weekend nella sorridente Alassio …

LIGURIA, UN LUOGO MAGICO DOVE ANCHE TU PUOI SENTIRTI UNO STRONZO.

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