Come i più
assidui lettori di questo blog già sanno, ci sono due cose di me che non si
possono negare.
Viaggio spesso
e attiro i coglioni come se fossi l’ultima donna del pianeta.
Unendo queste
due personali caratteristiche, oggi ho pensato di regalarvi (ovvio più alle
donne, anche se gli uomini qualche trucchetto potrebbero sempre segnarselo) un
piccolo vademecum dei deficienti che potreste incontrare in giro per il mondo.
Perché del
resto si sa, ESSI sono ovunque. Però le modalità cambiano.
IL TEDESCO:
impassibile. Puoi fissarlo, fingere di inciampare/svenire, passargli davanti
coperta solo da tre adesivi a forma di stellina, incollarti una freccia
luminosa sopra la maglietta che gli indichi qual è la via più breve per
arrivare al traguardo … NIENTE. Perciò,
se proprio ‘sto tedesco che avete incontrato somiglia a Thor e non potete evitare,
conviene andar dritte e spiegargli in termini semplici che gradireste
regalargliela come se non fosse vostra. PIGRO.
IL CUBANO:
lui, nel dubbio, MUORE. “Se non mi parli, morirò”/”Se non esci stasera con me,
morirò”/”Se non mi dai un bacio, morirò”. MACABRO.
L’AUSTRALIANO:
ti rintrona di domande fino allo svenimento. Mostra una capacità di parlare
senza respirare non indifferente, va detto. POLMONI D’ACCIAIO. A lui interessa TUTTO. Da quanto sei arrivata
in Australia, dove sei già stata e dove andrai, cosa ti è piaciuto di più, cos’hai
mangiato, che tempo faceva … Non c’è una fine. E soprattutto ti resterà sempre
il dubbio se voleva farsi te o il tuo bancomat, che ormai gli hai detto anche
il pin. INQUIETANTE.
IL
MESSICANO: ti ama. Forte. Peccato che per anche un mese intero riesce a non
chiamarti MAI per nome. Tu sei “reina” (regina), “princesa” (principessa, che
poi dopo “reina” è pure sottotono), “linda” (bella), “guapa” (figa), “amor”, “mamacita”
(bella figa) e chi più ne ha, più ne metta. Provate a fargli la semplice
domanda:”Sì, ma io come mi chiamo?!”. La risposta più precisa che ho avuto è
stata:”ITALIANA!”. Se non altro ha azzeccato la nazionalità. APPROSSIMATIVI.
IL
THAILANDESE: NON PERVENUTO.
L’ARGENTINO:
aaaah, che soddisfazioni mi han dato l’ultima volta. Se ne sono usciti con una
tecnica nuova nuova. Lui “VEDE LA TUA AURA”. Sul serio, non sto scherzando. In una
settimana ne ho beccati almeno tre che volevano conoscermi perché “ho un’aura
incredibile”. Io di queste cose spirituali non me n’intendo, però una cosa l’ho
capita. L’aura deve essere più o meno in zona tette. PARACULI.
BUON
VIAGGIO!
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